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Venerdì 53 récole 12
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È serio questo progetto di calendario sessagesimale?

Questo progetto è molto serio. È molto più serio del calendario attuale. È serio misurare il tempo con due sistemi diversi, uno per la giornata, l'altro per l'anno? È serio misurare il tempo dell'anno con unità (i mesi) la cui lunghezza cambia sempre? Ci verrebbe in mente di misurare lunghezze o capacità con unità variabili?
È assurdo il sistema attuale, è ingiustificata la sua complicazione, crea soltanto inconvenienti.


Perché chiamare in causa il calendario gregoriano?

Per parecchie ragioni.
1) È assurdo utilizzare due sistemi di misura del tempo, uno per la giornata (il sistema sessagesimale), l'altro per l'anno (il sistema gregoriano).
2) Il calendario gregoriano è inutilmente complicato. Se applicassimo il sistema gregoriano alla misura dell'ora, ecco ciò che darebbe... Su un ciclo di 28 giorni si succederebbero 14 diversi modelli di giornata, le ore avrebbero parecchie durate possibili, il tutto causando tanti décalage da un giorno all'altro, dovremmo cambiare orologio ogni mattina nello stesso modo in cui cambiamo calendario ogni primo gennaio, azione, la cui assurdità, non si sottolineerà mai abbastanza.
3) Questa complicazione è una fonte di seccature innumerevoli. Il non avere un solo anno tipo ci impone di riscrivere ogni anno gli orari delle compagnie di trasporti, i calendari scolastici, il programma lavorativo delle aziende, ecc. In poche parole, inventiamo falsi problemi di sana pianta, quindi perdiamo un tempo infinito nel tentare di risolverli.
4) Il calendario gregoriano non permette di associare una volta per tutte una data del mese con un giorno della settimana. È un inconveniente maggiore che nulla può giustificare.
5) La data del primo gennaio non corrisponde ad alcun avvenimento astronomico. È puramente arbitraria.
6) Il calendario gregoriano non è ammesso in tutto il mondo. Il riferimento iniziale alla nascita di Cristo non è accettato da tutti (e perché sarebbe accettato?) e, perfino in seno alla cristianità, deve gareggiare con il calendario ortodosso (giuliano).
Per tutte queste ragioni un calendario universale deve sostituire il calendario attuale.


Non arreca danno a molte tradizioni il passare della settimana alla secina con l'adozione del calendario sessagesimale?

Ragionare in questo modo sarebbe come confondere i muri di una casa con i mobili.
La settimana esiste fin dalla più remota antichità. È la misura (molto approssimativa) di una fase lunare. Esisteva da molto tempo quando apparirono le religioni attuali, ognuna portando i propri simboli per dare senso al succedersi dei giorni e degli anni. Nessuno può rivendicarne la paternità o la proprietà. Distinguiamo dunque i muri della casa (l'organizzazione aritmetica dei giorni dell'anno) dei mobili (simboli e riti).
Quindi l'adozione del calendario sessagesimale è solo un trasloco. Lasceremo così una casa vecchia, scomoda, nella quale non ci sono due stanze allo stesso livello e con tanti angoli da non sapere mai dove ci troviamo, per una casa nuova, spaziosa, comoda e accogliente, in cui ognuno potrà installarsi con i propri mobili.
E anche questi mobili, non essendo disposti esattamente come prima (è inevitabile), manterranno tutto il loro valore.


Che ne è dei giorni festivi?

Oltre ai giorni festivi proposti da questo calendario, spetta a ciascun Paese istituire i propri giorni festivi, religiosi o civili, secondo le proprie tradizioni.


Come adattare la durata legale del lavoro al nuovo calendario?

Non si può studiare qui il caso di ogni Paese. Ogni Paese ha regole e processi di decisione specifici. L'adozione del calendario sessagesimale richiederà un adattamento del diritto del lavoro locale. Siccome il suo concepimento è più semplice (un solo anno tipo con suddivisioni regolari), questo adattamento porterà una semplificazione, quindi una chiarificazione delle regole.


L'anno sessagesimale comincia con il solstizio d'inverno (boreale). Ora questo può cadere il 21 o il 22 dicembre. Come risolvere un tale problema?

L'anno sessagesimale non comincia né il 21 né il 22 dicembre. Comincia... il primo frigée. Per convenzione, questa data coincide con il solstizio d'inverno boreale espresso in tempo universale. Ora l'anno tropico dura 365,2422 giorni. Ne consegue che ogni anno c'è un décalage di circa un quarto di giorno. Questo décalage viene colmato ogni quattro anni aggiungendo un sesto giorno avventizio. Per essere preciso, potrà accadere (meno di una volta al secolo) che questo intervallo sia di cinque anni.
È questa la flessibilità del calendario sessagesimale: si adatta al corso della terra intorno al sole. Così si può utilizzare per migliaia di secoli senza modifiche.


Nel calendario sessagesimale gli anni sono trascritti da tre cifre. Che cosa succederà dopo l'anno 999?

L'anno dopo l'anno 999 sarà l'anno 1000. Poi 1001, 1002, 1003 e così via fino all'infinito.
Oggi in molti paesi, quando si scrive una data in cifre, sono scritte solo le ultime due cifre dell'anno (per esempio 04 per 2004). Nel riempire un formulario questo può essere una fonte di confusione fra una persona nata nel 2001 e una persona nata nel 1901. Il scrivere tre cifre permette di evitare qualsiasi sbaglio. È una pura notazione convenzionale.


Questo progetto ha una probabilità di avere esito positivo?

Fino ad oggi, tutti i progetti di riforma del calendario sono falliti. Se questo ha una probabilità reale di avere esito positivo è precisamente perché si basa sulla base sessagesimale e che questa base è già utilizzata dall'umanità intera per contare i minuti e i secondi. Perciò è universale.


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